“I nuovi luoghi di lavoro” e l’ufficio biofilico nell’Osservatorio Nomisma per Europa Risorse SGR

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L’ufficio del futuro sarà biofilico, ovvero un luogo capace di favorire l’integrazione dell’uomo con la natura, il benessere fisico e mentale dei lavoratori, ma anche in grado di ispirare e ospitare momenti di condivisione. 

L’identikit di “Welcome, feeling at work”, lo spazio ideato da Europa Risorse SGR che sorgerà nei pressi di Parco Lambro a Milano, trova un puntuale riscontro nell’indagine condotta da Nomisma sui nuovi luoghi di lavoro, presentata presso la sede di Assolombarda di Milano, insieme al progetto di riqualificazione urbana realizzato da Welcome Milano per sostenere la qualità della vita dei lavoratori grazie ad elementi come la sostenibilità ambientale e la connessione tra persone e natura.

All’evento hanno partecipato per Nomisma la Senior Project Manager Roberta Gabrielli e il Senior Advisor Marco Leone, insieme ad Antonio Napoleone, Presidente Europa Risorse, Kengo Kuma, Architetto e Founder KKAA, Giancarlo Tancredi, assessore alla rigenerazione urbana di Milano, Stefano Mancuso, Botanico, Yuki Ikeguchi, Partner KKAA,  Matteo Melchiorri, Chief Human Capital Officer di Fastweb, Umberto Frigelli, Membro del Comitato Direttivo e responsabile nazionale del Centro Ricerche di AIDP – Associazione Italiana per la Direzione del Personale, Jacopo Moschini, Presidente Giovani Imprenditori Confindustria Lombardia.

Ripercorriamo in questo articolo i dati principali dell’Osservatorio curato da Nomisma per Europa Risorse SGR e realizzato con il coinvolgimento di 10 imprese e 500 lavoratori collocati nell’Area Metropolitana di Milano.

L’ufficio del futuro sarà smart e sostenibile, per favorire la collaborazione e l’interazione fra lavoratori, Marco Leone – Nomisma

Lo studio ha innanzitutto individuato un trend emerso a fine pandemia e destinato a coinvolgere anche le aziende e le sedi già esistenti, non solo i nuovi progetti di riqualificazione. 

Ci interessava capire come nel post Covid la diffusione di un lavoro ibrido, in parte da casa e in parte in ufficio, in generale smart, impattasse sui luoghi fisici, in particolare sugli uffici” ha spiegato Marco Leone, senior advisor Nomisma.

“Abbiamo riscontrato da parte dei lavoratori una certa ritrosia a rientrare tutti i giorni in ufficio: un po’ perchè si è scoperta la comodità di lavorare da casa, un po’ per le difficoltà nei movimenti; le aziende, dall’altro lato, preferirebbero avere il lavoratore in ufficio perché questo garantisce una maggiore produttività e per una maggiore possibilità di interazione. 

Come unire queste due esigenze? Le aziende cercano di andare incontro al lavoratore, in particolare i giovani e i nuovi talenti hanno bisogno di essere convinti ad arrivare in azienda. Pertanto, quasi tutte le società o almeno le più grandi hanno definito una modalità di lavoro ibrido, 50% da remoto e 50% in ufficio. Ma quel 50% di tempo che si spende in ufficio non deve essere più dedicato esclusivamente al lavoro nella propria scrivania, ma deve essere rivolto all’interazione, alla collaborazione. Quindi tutti gli uffici dovrebbero in futuro avere – come nel progetto ‘Welcome, feeling at work’ presentato oggi – una serie di accorgimenti in termini di spazi, layout e attrezzature che agevolino la collaborazione e l’interazione fra le persone. Un esempio su tutti: una volta esisteva la sala riunioni standard, in futuro ci saranno diverse tipologie di sale riunioni, da 2, da 4, da 6, da 8 da più persone, ci saranno luoghi dedicati alla collaborazione informale, per bersi un caffè, pranzare o fare yoga insieme, per interagire e collaborare, invogliando le persone a tornare in ufficio” ha chiarito il rappresentante di Nomisma. 

La seconda e grande iniziativa rappresentata da questo progetto e più generale da un trend è quella di un ufficio sostenibile, da un punto di vista ambientale, ma anche sociale. “Questo serve per risparmiare denaro e per trasmettere dei valori, una brand identity, una sensibilità ai temi di sostenibilità che oggi le persone vanno a ricercare. 

Questo è un ulteriore incentivo e ce lo confermano i direttori del personale per poter trattenere le persone più valide in azienda” – ha ricordato Marco Leone.
Questi concetti non riguardano però solamente le nuove aree, ma possono coinvolgere anche gli uffici già esistenti, che sono la maggioranza: “nell’Osservatorio sono presenti interviste ad aziende che si sono adeguate alla realtà esistente. Esistono moltissime modalità per adattare i propri ambienti, basti ricordare che un ufficio inizialmente concepito per 100 persone non ha più 100 scrivanie, ma 60-70: si liberano quindi degli spazi, che possono essere utilizzati per luoghi di condivisione e di aggregazione, che agevolino la collaborazione. Quindi anche negli uffici già esistenti, con un’adeguata consulenza e un format rigenerato, si può andare incontro a queste nuove tendenze” – ha concluso Marco Leone.

La voce dei lavoratori e delle aziende: il ruolo della sostenibilità ambientale, Roberta Gabrielli – Nomisma

La prima parte dell’indagine ha confermato il ruolo sempre più rilevante della sostenibilità ambientale per imprese e lavoratori: questo genera una responsabilità collettiva che spinge le persone ad adottare scelte di vita sempre più ecosostenibili. “A guidare le azioni della collettività vi sono, in primo luogo, l’amore per la natura (89%), seguìto dalla responsabilità verso le generazioni future (88%), dal senso del dovere etico e morale (85%), dalla ricerca di una condizione di vita che favorisca il benessere (82%) e, infine, l’amore per gli esseri animali e il loro habitat (81%). Ne consegue l’idea di un impegno diffuso nell’adottare azioni concrete a supporto della sostenibilità” – introduce Roberta Gabrielli, Senior Project Manager Nomisma.

L’88% degli intervistati considera molto importante attivare azioni che limitino il consumo di plastica, mentre l’83% ritiene che, per contrastare i cambiamenti climatici, ciascuno debba modificare il proprio stile di vita. L’87%, inoltre, sostiene che tra le responsabilità delle istituzioni e dei datori di lavoro vi sia quella di garantire il benessere psico-fisico della persona nell’ambiente di vita quotidiano e in quello lavorativo. 

Anche alle aziende è richiesta una maggiore sostenibilità in materia di confezioni e imballaggi (per l’88%), mentre abbigliamento e arredamento sono considerati i due settori che potrebbero rivestire un ruolo rilevante nella riduzione dell’impatto ambientale da parte dell’uomo (78%). 

Spostando il focus sulle aziende, l’indagine Nomisma ha rilevato le principali attività introdotte per adeguarsi a questa nuova sensibilità collettiva. “Le case history raccontano di una maggiore attenzione al work-life-balance da parte delle imprese, piani di sostenibilità mirati e iniziative come la Settimana del Futuro, dedicata al raggiungimento di obiettivi di sostenibilità ambientale. Alcune società hanno inoltre modificato il proprio statuto per evolvere verso la natura di società benefit, mentre altre hanno introdotto spazi tecnologici, divulgativi ed esperienziali all’interno delle sedi direzionali, accessibili liberamente da tutti e dedicati ad attività didattiche e divulgative, come Stop-FuturAbility District” – ricorda Roberta Gabrielli.   

Lavoratori e imprese a confronto: fra stati d’animo attuali e requisiti per un ufficio ideale

La ricerca di Nomisma è proseguita analizzando la relazione che le persone hanno con il proprio luogo di lavoro e quanto questo sia orientato al futuro, con evidenti ripercussioni sul sentimento e sulle emozioni percepite entrando in ufficio. Soltanto il 37% dei lavoratori si sente ispirato e addirittura solo il 17% prova felicità, mentre il 30% dei rispondenti ha dichiarato di provare ansia e il 38% noia.

“Negli ultimi 12 mesi, i fattori che hanno determinato uno stato d’animo negativo al lavoro sono dipesi dalla ricerca di maggiori soddisfazioni economiche (45%), da una diminuzione della concentrazione dovuta ad ambienti poco favorevoli per lavorare (24% che sale al 41% per coloro che si recano in ufficio con uno stato di ansia), dalla ricerca di incarichi più mirati e soddisfacenti (26%) e di nuove opportunità di carriera (24%)” – osserva Roberta Gabrielli. 

Di contro, gli elementi in grado di determinare un approccio positivo al lavoro sono stati la flessibilità lavorativa (25%, che sale al 32% per coloro che si recano in ufficio provando sensazioni di felicità), il work-life balance (24%), la coerenza nell’etica e nei valori aziendali (12%) e una completa attenzione al benessere della persona (8%). 

Per i lavoratori, pertanto, l’ufficio ideale del futuro dovrebbe permettere di organizzare il lavoro anche in funzione delle esigenze personali per l’88%, favorire la “contaminazione” positiva (81%) e la condivisione con i cittadini di spazi comuni per attività di wellness e welfare (70%).

In conclusione, a guidare la scelta della sede aziendale ideale per i lavoratori sono sia elementi hard – come la vicinanza alla metropolitana, la struttura dell’edificio, l’organizzazione della luce, del verde e degli spazi, e la sua la collocazione all’interno della città – che aspetti soft, che impattano sulla crescita professionale della persona e sull’organizzazione del suo lavoro in azienda (smart working hybrid).

L’Osservatorio, inoltre, ha raccolto alcune delle azioni messe in atto dalle imprese intervistate. Spiccano la trasmissione dei valori del brand, la flessibilità del lavoro e degli spazi, la tutela e il benessere delle persone, la retention dei talenti e, infine, la ricerca di soluzioni e di un layout per «fare insieme» come, ad esempio, un maggior numero di sale riunioni, spazi per conference call singole o di gruppo, spazi dedicati al fitness e al relax e auditorium per workshop con gli stakeholder. “Sul piano della sostenibilità le case history di successo mostrano l’orientamento verso una produzione-consumo sostenibile, incentivi alla mobilità green, un’attenzione nella riduzione degli imballaggi e la produzione e l’utilizzo di energia pulita” – ribadisce Roberta Gabrielli. 

La ricerca di una migliore integrazione fra uomo e natura anche nelle abitazioni e nei luoghi di lavoro è considerata imprescindibile dalla quasi totalità dei lavoratori (95%); mentre il 43% ha dato la giusta definizione di biofilia, intesa come l’integrazione dell’uomo con l’ambiente circostante e in particolare con la natura, per favorire il benessere fisico e mentale.

Questo perché i lavoratori desiderano per il loro futuro un luogo di lavoro capace di sostenere il proprio benessere psico-fisico (87%), di aumentare l’ossigeno e purificare l’aria (86%), di favorire la produttività dei dipendenti grazie ad un ambiente confortevole (85%), ma allo stesso tempo un ambiente che contribuisca a migliorare la reputation aziendale (76%) e favorire il benessere in ufficio grazie alla luminosità degli ambienti connessi con la natura (74%).

Milano Welcome, l’ufficio del futuro

La terza e ultima parte dell’Osservatorio ha preso in esame l’ufficio “Welcome”, la tipologia ideata da Europa Risorse SGR che sta sorgendo a Milano, nei pressi del Parco Lambro, con la partecipazione straordinaria dell’architetto Kengo Kuma e del Neuro-botanico Stefano Mancuso

L’82% degli intervistati ritiene che l’ufficio “Welcome” possa incidere in maniera elevata sui risultati prodotti dai lavoratori, il 78% ritiene che possa contribuire al miglioramento del benessere psicologico e, infine, il 73% pensa che vi possano essere risvolti positivi anche sui risultati dell’organizzazione” – spiega Roberta Gabrielli.

Considerando il piano individuale, il 91% degli intervistati crede che il progetto “Welcome” potrebbe contribuire in maniera significativa su salute e benessere della persona, per l’84% sulla motivazione, per l’81% su produttività e creatività e per il 74% sull’engagement del lavoratore.

Sino ad oggi, la direzione intrapresa dall’architettura è stata quella di rescindere il rapporto tra uomo e natura. In futuro, il ruolo delle costruzioni sarà quello di connettere i due mondi, esattamente come avviene in Welcome Milano, dove l’architettura propone modi di lavorare e stili di vita nuovi” – sostiene Kengo Kuma. Welcome è anche il primo edificio al mondo che in larga scala utilizza la Fabbrica dell’Aria di Stefano Mancuso, riconosciuto tra i world changer per il suo approccio innovativo, e PNAT per purificare l’aria al suo interno.

 

I dati del risparmio dell’ufficio biofilico 

Durante la giornata, accanto ai dati della ricerca di Nomisma, sono emersi anche i sorprendenti numeri del risparmio dell’ufficio biofilico progettato da Kengo Kuma and Associates.

Quasi 2 milioni e mezzo di euro all’anno risparmiati su 10 mila mq all’ufficio biofilico milanese Welcome, per un inquilino che ne occuperà gli ambienti per 10 anni (fonte Stok, The Financial Case for High-Performance Buildings, 2018).

Si risparmiano anche 14 euro al mq all’anno in termini di consumo di energia elettrica. Infine, sono stati condotti degli SPACE TESTS realizzati da DEGW per gli inquilini interessati a Welcome su un affitto base di 350 euro al mq/anno: il risparmio sarebbe di 35 euro mq/anno.

Gli altri interventi a margine dell’evento

La giornata ha inoltre registrato alcuni interventi che hanno permesso di contestualizzare l’Osservatorio di Nomisma all’interno del profondo cambiamento urbanistico che sta interessando in questi ultimi anni la città metropolitana di Milano. 

Un ambiente “win-win-win” tra persone, ambiente e pianeta, Antonio Napoleone (AD Europa Risorse)

“Siamo partiti dalla volontà di fare l’ufficio più verde e sostenibile di Milano, vicino al grande polmone del Parco Lambro, e per questo abbiamo scelto KKAA. Poi ci siamo resi conto di quanto sia invece importante pensare soprattutto alle “persone” che ci lavoreranno e al loro benessere psico-fisico. Applicando questo pensiero abbiamo creato un ambiente di lavoro più sano, luminoso, dinamico, sociale e immerso nella natura, che è poi il contesto che più fa sentire le persone a proprio agio. Nell’ambiente “biofilico” le persone sono più contente di venire in ufficio, si ammalano meno e sono più creative e produttive e, alla fine, questo si trasforma in un significativo risparmio sui costi di produzione per l’azienda: un ‘win-win-win’ tra persone, aziende e pianeta!” – afferma Antonio Napoleone, Amministratore Delegato Europa Risorse.

Nuove politiche di smart working, Matteo Melchiorri (Fastweb)

“La pandemia ci ha insegnato un nuovo modo di lavorare, più flessibile e che, se utilizzato nella maniera corretta, consente di massimizzare l’equilibrio vita-lavoro di ciascuno di noi. Per questo motivo, ci siamo adoperati per creare una policy di Smart Working che tenga conto delle nuove esigenze dei dipendenti con l’obiettivo di creare una condizione di benessere generale per tutti” – sottolinea Matteo Melchiorri, Human Capital Officer Fastweb.

Flessibilità del lavoro e degli spazi e sostenibilità ambientale sono i driver di scelta delle nuove generazioni, Jacopo Moschini (Confindustria Lombardia giovani)

“I drivers che guidano la scelta di una sede aziendale, come la flessibilità del lavoro e degli spazi, la tutela e il benessere dei lavoratori, la retention delle persone di talento, l’attenzione alla sostenibilità ambientale sono ormai degli elementi essenziali per le nuove generazioni” – sottolinea Jacopo Moschini, Presidente Confindustria Lombardia giovani.

Osservatori Nomisma: dati e analisi al servizio di imprese ed enti pubblici 

Gli Osservatori di Nomisma sono strumenti di ricerca e analisi realizzati da un team multidisciplinare per decifrare l’andamento dei mercati e fornire ai clienti i dati indispensabili per varare le strategie di medio-lungo termine. 

Forte di una significativa esperienza in molteplici settori economici, Nomisma mette a disposizione Osservatori di mercato permanenti, sui principali settori dell’economia, e Osservatori realizzati ad hoc, cuciti attorno alle esigenze del cliente. 

Per informazioni: osservatori@nomisma.it 

 

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