N&K – Rapporto Nomisma 2013-2014 sulle prospettive economico-strategiche

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Il moltiplicarsi delle crisi, rilevato anche dalla presente edizione di Nomos & Khaos, genera la percezione di un mondo ormai fuori controllo. L’instabilità non è più congiunturale, ma sembra piuttosto un dato strutturale del sistema internazionale, che non dispone più di una governance politico-strategica efficace.

Anche il coordinamento delle politiche economiche è carente, come prova il varo del tapering da parte della Federal Reserve, che sta privando d’ossigeno molti Paesi emergenti, determinando al loro interno recessioni, proteste e scontri di piazza.

In parte, l’indebolimento della capacità di gestire gli squilibri deriva da una deliberata rinuncia degli Stati Uniti a stabilizzare il pianeta, operata nel 2010 con l’adozione del paradigma dello Smart Power. Ma vi contribuisce anche la mancanza di un concerto di potenze che condividano l’interesse a tutelare lo status quo.

In assenza di un contenimento esterno, le ambizioni di una grande quantità di attori politici vengono ormai liberamente allo scoperto, con l’effetto di determinare una carenza complessiva di sicurezza, che affligge anche l’Europa, stretta tra conflitti di prima grandezza.

A Sud, a cavallo tra Medio Oriente e Nord Africa, si combatte una battaglia senza esclusione di colpi, che ha per posta in palio il controllo sull’Islam Politico, conteso tra Arabia Saudita e Qatar. Suscita resistenze anche il progetto di riconciliazione tra Stati Uniti ed Iran, accarezzato dalle leadership dei due Paesi ma avversato da molte potenze regionali, che non esitano a giocare carte spregiudicate per impedirne il successo.

Nello spazio ex-sovietico è invece in atto un aspro confronto, che è solo in parte riconducibile alla tradizionale contrapposizione Est-Ovest, perché coinvolge non soltanto Russia e Stati Uniti, ma anche la Germania, che con il proprio appoggio ha reso possibili gli accordi di associazione all’Ue di Georgia, Moldavia ed Ucraina.

Sta forse affiorando una nuova “Questione Tedesca”. Berlino domina da tempo l’Unione Europea, ispirando politiche economiche che hanno seminato per anni povertà e scontento, distruggendo moneta e consenso invece di crearne. Scelte controverse sul versante della politica estera potrebbero ulteriormente aggravare il risentimento antitedesco che si registra in Europa.

Non tutto è però ancora perduto. Il rallentamento del Pil dell’Ue potrebbe convincere finalmente anche la Germania che un vero Quantitative Easing da parte della Bce è ormai indifferibile. I prossimi mesi ci diranno se la leadership tedesca accetterà o meno di percorrere questa strada, salvando il processo d’integrazione europea.

Come di consueto, Nomos & Khaos passa in rassegna gli scenari che si presentano davanti ai decisori politici ed ai concerned citizens europei, ponendo in risalto le connessioni esistenti tra la gestione dei fenomeni economici e la dinamica delle relazioni geopolitiche internazionali.

Per richiedere la pubblicazione scrivi a info@nomisma.it

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