Strutture extralberghiere e nuovi concept nel settore dell’hospitality

Market Intelligence

In un paese come l’Italia, in cui il turismo rappresenta una delle principali fonti di ricchezza e occupazione per la maggior parte dei territori, il mercato dell’hospitality rappresenta di certo un asset di grande interesse.

Parliamo di un mercato che, negli ultimi anni, è stato al centro di grandi trasformazioni che hanno visto la crescita significativa delle strutture extralberghiere, e che ha continuato ad attrarre numerosi investitori. L’obiettivo che ci si pone affinché lo sviluppo non si arresti è quello di continuare ad adeguare l’offerta ai nuovi modelli di business e ai nuovi concetti di ospitalità che si vanno progressivamente affermando. Un obiettivo che riguarda tanto le grandi catene alberghiere quanto le strutture ricettive di dimensioni più ridotte.

Gli investimenti nel settore dell’hospitality

Come rileva Daniela Bastianelli, Project Manager Nomisma, gli investimenti in Italia, nella prima parte del 2019, hanno raggiunto i 2 miliardi di euro di volume transato e riguardato sia capitali nazionali che capitali esteri. Nello specifico, gli investitori si sono rivolti soprattutto verso le zone ad alta intensità di flussi turistici, come le città d’arte, e i grandi centri dove si concentra il business.

L’Osservatorio Nomisma mette in risalto due tipi di investimenti: il primo concerne attività di fusione e acquisizione di strutture ricettive e di grandi catene alberghiere già esistenti; il secondo, invece, consiste in investimenti green field su strutture di nuova generazione e progetti di edilizia dedicata esclusivamente al settore del turismo.

Se il boom degli investimenti ha virato verso la realtà delle strutture extralberghiere lo si deve anche a due grandi novità: innanzitutto l’ampliamento dell’arena competitiva con la discesa in campo di soggetti nuovi (fenomeno Airbnb). In secondo luogo, l’innovazione tecnologica attraverso la diffusione di  strumenti digitali usati per la ricerca e prenotazione dei soggiorni (pensiamo a tutte le piattaforme e ai servizi online a disposizione di tutti). Non a caso, quello dell’hospitality è uno dei segmenti del mercato immobiliare più rivoluzionari, proprio grazie all’innovazione tecnologica.
Volendo riassumere i principali motivi scatenanti l’espansione del segmento extralberghiero, possiamo individuare vantaggi come:

  • costi di gestione solitamente inferiori al segmento alberghiero
  • maggiore flessibilità e adattabilità dell’offerta
  •  tassi di occupazione molto elevati.

La crescita economica delle strutture extralberghiere

Se pensiamo a fattori come quelli appena citati, ossia il contenimento dei costi fissi di gestione, la maggiore flessibilità e la crescita dei flussi di turisti che negli ultimi anni hanno preferito le strutture ricettive extralberghiere ai cari, vecchi hotel, possiamo facilmente intuire perché il fatturato del settore si sia gradualmente spostato.

Confrontando le performance dell’hotellerie con quelle delle nuove categorie dell’hospitality, emerge come questo secondo cluster abbia registrato risultati migliori nel complesso (consuntivo 2018). In particolare:

  • a fronte di un rallentamento del mercato che ha comportato la crescita del fatturato a tassi meno brillanti rispetto al 2017, nel 2018 l’alberghiero è cresciuto del +2,7% vs il 5,2% dell’anno precedente, mentre l’extralberghiero ha registrato un +3% vs +6,2% nel 2017;
  • grazie a una strategia di riduzione dei costi di esercizio emerge una ripresa della marginalità per entrambe le categorie;
  • si evidenzia anche una redditività inferiore per il segmento dell’hotellerie rispetto alla gran parte dei business osservati. La marginalità del segmento extralberghiero beneficia infatti di servizi a bassa intensità di manodopera e bassi costi di mantenimento;
  • Si nota una maggiore tenuta dell’extralberghiero nelle fasi negative del ciclo economico.
strutture ricettive extralberghiere

I nuovi modelli dell’hospitality e il valore dell’esperienza

Oggi, il mondo dell’hospitality ingloba una varietà di modelli molto ampia, all’interno della quale possiamo individuare le tendenze principali che caratterizzano un’offerta sempre più attenta alla qualità e alle esigenze del cliente. L’obiettivo è quello di fornire un ventaglio di proposte sempre più personalizzate, che attraggano con servizi particolari in grado di soddisfare al meglio la customer experience. Ogni cliente deve, infatti, potersi sentirsi al centro dell’offerta stessa e il suo soggiorno deve diventare un’esperienza di valore.
Oltre alla customer experience, i nuovi modelli, soprattutto quelli dedicati all’alberghiero, tendono a coniugare i seguenti elementi:

  • Local and Food: è importante che il cliente viva le tipicità offerte dal territorio;
  • Facilities: quei servizi che permettono all’utente di gestire in autonomia il suo soggiorno;
  • Innovazione tecnologica: ossia gli strumenti che facilitano l’interazione con l’utente e la sua fidelizzazione;
  • Possibilità di condivisione, favorita dalla modularità di spazi e arredi;
  • Ecosostenibilità: elemento che conferisce più valore all’esperienza;
  • Design, cioè la progettazione di soggiorni a tema.

Nel concreto, i nuovi concept che si stanno affermando possono essere sintetizzati in due modelli, uno alberghiero e uno extralberghiero.
Tra le strutture extralberghiere, il modello dei Serviced Apartments sembra funzionare soprattutto per il mondo del business e per la permanenza di professionisti in mobilità. Si tratta di appartamenti completamente arredati (e completi di tutti gli elettrodomestici), disponibili per soggiorni di breve o lunga durata (per i quali, dal punto di vista economico, si rivelano molto più competitivi dei classici hotel), e che possono funzionare anche come residenza permanente. Queste soluzioni offrono servizi simili a quelli dell’hotel; tra i più frequenti, ci sono il portierato, il servizio in camera, la pulizia, la lavanderia e la gestione delle attività personali. Oltre, ovviamente, all’immancabile Wi-Fi.

Tra le nuove strutture alberghiere si affermano le Branded Residences, ossia residenze integrate o collegate a hotel di lusso. Con questa formula, l’utente può godere del comfort di una casa pur mantenendo i benefici e il lusso di una struttura ricettiva a cinque stelle.
Questo concept, nel tempo, ha conosciuto sviluppi via via sempre più diversificati e flessibili, riuscendo ad adattarsi a luoghi e mercati diversi, anche grazie alla gamma variegata di servizi previsti. Tra questi, se ne annoverano alcuni “di base” (ad esempio: la security, il parcheggio, la reception, l’area sport e benessere, il servizio di prenotazione di viaggi e ristoranti, ecc.) e altri “on demand” (come il servizio di pulizia domestico, il personal trainer, i trattamenti termali, il servizio di assistenza all’infanzia, la possibilità di utilizzare uffici e sale riunioni, ecc.).

Uno sguardo al futuro

A meno che non si verifichino eventi straordinari che possono causare brusche frenate e pericolosi rallentamenti al settore turistico (pensiamo ad esempio all’epidemia scatenata dal Coronavirus), tutto lascia presagire che il settore dell’hospitality, nel nostro paese, continuerà indisturbato la sua corsa anche nel 2020. E, come sottolinea Bastianelli, è importante che sia così, dato che il turismo, rappresenta un punto di forza per molte delle economie del nostro territorio. Se continueremo a sviluppare adeguatamente l’offerta e ad andare incontro alle esigenze del mercato e dei target interessati, non abbiamo alcun motivo di temere che il turismo non continui a generare ottimi risultati nell’immediato futuro e anche oltre.

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