Trasparenza ed efficienza nel mercato delle NPE: Big Data e Strumenti Digitali per la compravendita dei crediti deteriorati

Management Consulting

A fine 2021 lo stock in Italia di NPE (Non Performing Exposure) ammontava a circa 330 miliardi di euro, cui 250 miliardi NPL (Non Performing Loan) e 80 miliardi di UTP (Unlikely To Pay). I principali osservatori del mercato stimano per il 2022 un ulteriore aumento dello stock di NPE sino a giungere nel 2024 a un totale di circa 400 miliardi di euro.

Sono questi i numeri che sostengono la premessa dell’evento “La trasparenza ed efficienza nel mercato delle NPE – Big Data e Strumenti Digitali”, promosso da Nomisma e trasmesso in diretta online su Youtube il 7 aprile 2022; all’appuntamento hanno partecipato Luca Dondi – Amministratore Delegato Nomisma, Marco Leone – Senior Advisor Nomisma e Alessandro Barazzetti – Director R&D QBT Sagl. 

I loro interventi hanno sottolineato la correlazione fra il mercato dei crediti non performing e quello immobiliare, rimarcando la necessità di avvalersi della digitalizzazione per migliorare i processi di compravendita e gestione dei beni stessi.  Nella seconda parte dell’evento si è svolta una tavola rotonda, coordinata da Morya Longo (giornalista de Il Sole 24 Ore), per coinvolgere nel dibattito gruppi bancari, investitori e servicer. Sono intervenuti a questo proposito  Fabrizio Gentile – Portfolio Scouting & Advisory – Fire Group SpA, Guido Lombardo – Amministratore Delegato Gardant Investor SGR, Luca Peviani – Consigliere di Amministrazione Azimut Libera Impresa SGR, Alberto Sondri – Executive Director CRIF Credit Management, Paola Tondelli – Amministratore Delegato Illimity SGR, Carlo Vernuccio – Managing Director Fortress Investment Group e Francesco Vovk – Presidente UNIREC – Unione Nazionale Imprese a Tutela del Credito.

La valorizzazione dei crediti deteriorati nel mercato immobiliare, di Luca Dondi

Il 70% dei crediti non performing è garantito da immobili. Questo dato sottolinea la forte interconnessione fra il settore NPE e quello immobiliare e richiede strumenti efficaci e trasparenti per assicurare la fluidità delle operazioni.

La valorizzazione dei crediti deteriorati all’interno del mercato immobiliare italiano è un tema interessante e cruciale per il settore – ha introdotto Luca Dondi, AD Nomisma. Come sappiamo, il credito ha storicamente sempre avuto un ruolo importante per incrementare lo sviluppo del mercato immobiliare nel nostro Paese. Soprattutto negli ultimi anni, l’accesso al mercato da parte delle famiglie passa sempre più spesso dalla disponibilità creditizia. Questo processo presuppone una valutazione adeguata da parte del settore bancario della solvibilità dei potenziali debitori e al tempo stesso della capacità del sottostante immobiliare di assolvere quell’imprescindibile ruolo di garanzia che gli compete. 

Ma gli eccessi del passato hanno appesantito i bilanci bancari e creato un pregiudizio per le nuove erogazioni, con un atteggiamento maggiormente selettivo. I dati più recenti mostrano un quadro ancora rassicurante e sotto controllo, ma si incominciano a intravedere segnali di deterioramento: sconfinamenti, scaduti, istruttorie in corso diventano fattori di attenzione per salvaguardare il funzionamento di un sistema che non può prescindere dal credito. Un quadro generale reso ancora più complicato dalla difficile congiuntura post-pandemica e dal recente conflitto in Ucraina. 
La riflessione e la soluzione che proponiamo agli operatori ha lo scopo di rendere più trasparente e fluido un mercato che, ingolfandosi nella parte di espulsione, compromette la possibilità di sostegno in quella di origination del credito: un problema che riguarda le operazioni pregresse e quelle che si collocano ai primi stadi del deterioramento, per le quali ha senso ragionare oggi, e non fra qualche tempo, di una prospettiva di valorizzazione.

È in particolare al variegato mondo delle posizioni più rilevanti, i cosiddetti “single name”, che intendiamo offrire un’opportunità, una exit strategy dalle nebbie in cui molto spesso sono confinati. I costi, in termini di ulteriori svalutazioni implicite nella transizione, sono un deterrente per affrontare il mercato. Noi crediamo che farlo in maniera trasparente e aperta, supportata da evidenze numeriche, sia la migliore modalità per minimizzare quei costi e per accrescere le opportunità di successo. Da questa nostra consapevolezza nasce l’idea di creare una piattaforma digitale di scambio che ci auguriamo possa contribuire a ridurre l’opacità di un mercato che favorisce il cherry picking, ma che limita enormemente le possibilità di smaltimento su una scala più ampia e di sistema” – ha concluso Luca Dondi.

Trasparenza ed efficienza attraverso la digitalizzazione del mercato NPE, Marco Leone

I numeri del mercato italiano dei crediti deteriorati, uno dei più importanti a livello europeo, e le sue tendenze evolutive, richiedono evidentemente progetti improntati alla trasparenza e all’efficienza. “Questo approccio, in un settore poco noto all’opinione pubblica e che negli ultimi anni ha già compiuto passi da gigante, potrebbe essere una leva importante per sostenere la ripresa del Paese”. Con queste parole, Morya Longo (Il Sole 24 Ore) ha introdotto l’intervento di Marco Leone, senior advisor Nomisma, per un overview del mercato NPE e per presentare la piattaforma MATCHNPE, realizzata in partnership con QBT Sagl e HRM Group

Il mercato dei crediti non performing è un tema di assoluta attualità, che ha numeri e riflessi rilevanti. Vediamo i più importanti. Lo stock di NPE in Italia, alla fine del 2021, era pari a circa 330 miliardi di euro, di cui 250 miliardi di NPL’s, quindi ‘sofferenze’, e 80 di UTP, quelli che una volta si chiamavano ‘incagli’, ovvero i crediti vivi, legati a società che possono ancora essere salvate con opportune strategie e interventi mirati. 

Una gran parte di questi crediti è verso le aziende, il 75%, mentre il 70% è garantito da immobili. Questa centralità delle garanzie sottostanti spiega perché il mercato immobiliare è strettamente connesso con il mondo dei crediti. Peraltro, i principali osservatori prevedono un aumento fino a 400 miliardi di euro nel 2024

Sono crediti che le banche hanno venduto in buona parte in blocco, nel cosiddetto “mercato primario”, a grandi investitori nazionali e internazionali. “Ma la problematica è tuttora presente: restano ancora posizioni aperte da gestire, recuperare e/o vendere sul ‘mercato secondario’, anche nell’interesse delle aziende debitrici e dei relativi territori di riferimento” – ha osservato Marco Leone.

Passando alle transazioni di NPE, nel 2021 il volume è stato di circa 36 miliardi, in leggera diminuzione rispetto al biennio precedente: 1/3 di queste è passato per il mercato secondario. “Per il corrente anno si raggiungerà un volume analogo di transazioni rispetto al precedente, con un portafoglio composto da 2/3 NPL’s e 1/3 UTP. Vi è dunque la necessità di migliorare le performances di recupero anche attraverso la promozione di nuovi strumenti per lo sviluppo del mercato “secondario” di NPE che arriverà a fine 2022 ad un importo totale di circa € 11 miliardi”.

Uno degli argomenti chiave per assicurare una maggiore efficienza del settore è la digitalizzazione del mercato NPE. “Tutti i principali processi di acquisizione, gestione e vendita nel settore dei NPE  possono essere infatti innovati grazie alle nuove tecnologie digitali, che si riassumono nelle tre macro categorie – proptech, più vicino alle consuetudini immobiliari, fintech, in ambito finanziario e legaltech, più trasversale – che possono contribuire in maniera importante ad accrescere l’efficienza del mercato, sia primario che secondario, a beneficio di una più agevole modalità di recupero dei crediti e un maggior valore del recupero stesso”. 

Considerato il mercato e visti quelli che possono essere i vantaggi della digitalizzazione, Nomisma ha presentato la piattaforma MATCHNPE: “Uno strumento digitale che racchiude soluzioni proptech, fintech e legaltech, ed agevola l’incontro tra la domanda di investitori – anche di medie-piccole dimensioni – e l’offerta di istituti bancari e fondi per la compravendita di NPE, promuovendo la trasparenza e la qualità delle informazioni a disposizione delle parti per valutare con maggior efficienza e nel modo più corretto le opportunità disponibili” – ha concluso Marco Leone.

Abbiamo approfondito il funzionamento della piattaforma MATCHNPE in questo articolo. 

“Valori” e “tempi” di vendita nel mercato giudiziale rispetto al mercato libero nelle 18 grandi città italiane – Alessandro Barazzetti, director R&D QBT Sagl

I due concetti chiave evocati da Marco Leone, trasparenza e qualità delle informazioni, richiamano il tema dei “Big Data”, oggetto della seconda presentazione proposta nel corso dell’evento da Alessandro Barazzetti, director R&D QBT Sagl: ovvero una ricerca scientifica originale sviluppata da QBT Sagl in collaborazione con Nomisma sul mercato immobiliare giudiziale, per realizzare un confronto con il mercato immobiliare libero, esaminando 3 differenti database:

  • il database delle aste giudiziali;
  • il database dei valori immobiliari Nomisma calcolati su quasi 8 mila comuni italiani e suddivisi per tipologia di immobile e per microzona in corrispondenza alle 18 grandi città;
  • il database con i tempi dei tribunali originati dal Processo Civile Telematico. 

Lo scopo dell’iniziativa è quello di fornire nuovi strumenti di analisi che contribuiscano all’efficienza del mercato dei NPE, anche attraverso più accurate valutazioni dei crediti “distressed” con garanzia immobiliare sottostante, che rappresentano come abbiamo visto circa il 70% dello stock di NPE presente oggi sul mercato, per un valore complessivo di oltre € 230 miliardi.

La ricerca si è focalizzata sul confronto tra i valori di vendita nel mercato ‘libero’ e quelli che caratterizzano il mercato giudiziale, nonché sui tempi di vendita nei tribunali delle principali 18 grandi città italiane – ha spiegato Alessandro Barazzetti

“Questo studio ha permesso di determinare, oltre ad un valore in euro al mq giudiziale per tipologia e zona geografica, un rapporto inteso come ‘sconto’, che rappresenta la svalutazione del mercato immobiliare giudiziale rispetto al libero mercato, mediamente compresa tra il 45% di alcune regioni del nord (Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Liguria ed Emilia Romagna) e il 60% della Basilicata. 

È stato quindi determinato un indice (IEM – Indice di Efficienza del Mercato) che mette in relazione il rapporto tra gli ‘sconti’ ed i tempi di vendita dei vari tribunali italiani, assumendo che ad un aumento della tempistica del processo civile corrisponda un peggioramento del valore immobiliare”.

Emerge in questa ricerca una significativa differenza nella percentuale di ‘sconto’ tra Sud, isole e resto del Paese.

La tavola rotonda e le view sul mercato NPE di banche, investitori e servicer fra strategie, opportunità e minacce 

Una volta conclusa la parte introduttiva, l’evento è proseguito con un confronto aperto alla view dei vari soggetti coinvolti nel mercato NPE e nelle sue dinamiche evolutive, quindi l’ottica della Banca-Seller, dell’Investitore-Buyer e del Servicer-Gestore. “L’obiettivo è quello di mettere allo stesso tavolo, anche se virtuale, i diversi soggetti del mercato: da un lato gli investitori, da un lato le banche e dall’altro, infine, i servicer. Per affrontare in questo modo le problematiche del mercato sotto diversi punti di vista” – ha introdotto Morya Longo (Il Sole 24 Ore). 

Fra i temi principali sviluppati dai relatori:

  • gli UTP e la peculiarità delle gestione degli stessi;
  • le opportunità e le minacce per i servicer di medie dimensioni;
  • la comparazione fra i differenti modelli di business e gestionali del recente passato e le tendenze più recenti nell’industria dei crediti distressed;
  • le strategie e gli strumenti per la gestione e il recupero dell’enorme mole di UTP presenti sul mercato;
  • le dinamiche competitive e sui conseguenti trend di sviluppo nel settore del credit servicing in Italia alla luce della prevedibile crescita dell’ammontare di crediti distressed;
  • le prospettive di sviluppo in Italia di GEFIA (Gestori dei fondi di investimento alternativi) dedicati ai crediti deteriorati e sul valore aggiunto che la gestione qualificata di un asset manager specializzato e basato in Italia deve poter offrire, alla luce della crescente competizione internazionale.

La piattaforma MATCHNPE e il servizio Nomisma Digital

MATCHNPE nasce dalla collaborazione fra Nomisma, QBT Sagl e HRM Group e assicura un mix di competenze complementari e tre punti di forza: la capacità di valorizzare gli UTP, l’indipendenza rispetto ai grandi player del settore e i servizi cuciti su misura degli utenti

Si tratta di una piattaforma nata all’interno del più ampio servizio Nomisma Digital, un pacchetto di strumenti di consulenza strategica concepito da Nomisma per guidare le imprese e gli enti pubblici nella trasformazione digitale

Per conoscere le numerose funzionalità di MATCHNPE e richiedere una presentazione dedicata alla piattaforma è possibile scrivere a questo indirizzo.

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