La filiera del settore della carta e cartone è di cruciale importanza per la transizione ecologica del Paese e per il raggiungimento del tasso di riciclo dell’85% fissato dal Piano d’Azione per l’Economia Circolare varato dall’UE.
Alla luce di ciò, nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, è stato previsto l’Avviso M2C.1.1 I 1.2 relativo all’ “Ammodernamento (anche con ampliamento di impianti esistenti) e realizzazione di nuovi impianti per il miglioramento della raccolta, della logistica e del riciclo dei rifiuti in carta e cartone” (Linea d’Intervento B).
Per valutare i benefici dei progetti finanziati in ottica multidimensionale (economica, territoriale ed ambientale) e a dar conto dell’efficacia dei finanziamenti, Nomisma ha realizzato uno Studio, in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e Comieco, il Consorzio Nazionale per il Recupero e il Riciclo degli imballaggi cellulosici. Lo Studio è stato presentato presso la Camera dei Deputati lo scorso 27 giugno, alla presenza dei referenti del MASE e delle principali associazioni della filiera cartaria.
“L’iniziativa rappresenta una sfida rilevante per l’intero comparto a fronte della carenza impiantistica sia in termini di numerosità che di fabbisogno, dell’esigenza di ridurre i gap territoriali tra Centro-Nord e Sud e della frammentazione dei servizi pubblici locali, che ostacola la creazione di filiere maggiormente circolari”, ha osservato Francesco Capobianco, Responsabile Sviluppo Locale Nomisma e Coordinatore dello Studio.
Profilo delle imprese che hanno avuto accesso ai finanziamenti del PNRR
All’interno della “Linea d’Intervento” citata sono state ritenute idonee al finanziamento 70 imprese afferenti alle tre macro tipologie di progetti seguenti:
- 46 progetti relativi ad impianti di trattamento dei rifiuti cartacei, di cui 22 nuovi impianti e 24 progetti di miglioramento e ampliamento;
- 22 progetti di miglioramento e ampliamento delle Cartiere, di cui 2 nuovi impianti;
- 2 progetti relativi al trattamento del pulper (rifiuto derivante dalla lavorazione del macero), molto rilevanti sotto il profilo ambientale;
L’ammontare complessivo degli investimenti di tutti i progetti previsti è pari a 466 milioni di euro, di cui 128 milioni derivanti da contributi PNRR.
I contributi sono stati assegnati al Nord per 39 milioni di euro (30% del totale), al Centro per 43 milioni di euro (34%) e al Sud per 47 milioni di euro (36 %).
I risultati della valutazione Nomisma: ricadute positive su occupazione ed efficienza energetica
I risultati sono incoraggianti: la capacità di investimento delle imprese coinvolte sarà incrementata del 21% all’anno per i prossimi dieci anni (+18% per le cartiere e +24% per gli impianti di trattamento dei rifiuti cartacei).
Significative le ricadute positive anche per l’occupazione: se tra 2013 e 2021 l’occupazione delle imprese attualmente coinvolte è aumentata ad un ritmo del 2,5% annuo, grazie agli investimenti PNRR la crescita sarà del 3,5% annuo fino al 2026.
Oltre agli incrementi dell’occupazione diretta, lo studio Nomisma sottolinea come vi siano ampi spazi di crescita a livello territoriale per l’occupazione legata all’aumento della raccolta differenziata.
I 46 impianti di trattamento dei rifiuti cartacei, infatti, avranno una capacità di trattamento complessiva di 1,3 milioni di tonnellate di rifiuto cartaceo da raccolta differenziata, di cui 524mila tonnellate al Sud, 412mila tonnellate al Centro e 367mila tonnellate al Nord.
Sotto il profilo ambientale gli investimenti PNRR sottendono qualificazioni tecnologiche e ambientali che produrranno una maggiore efficienza energetica, con conseguente diminuzione di consumo di CO2 per unità di prodotto.
Guardando ai 70 progetti nella loro interezza, la circolarità ricercata dall’operazione si sostanzia in un meccanismo di auto-alimentazione:
- la maggior parte dei progetti per le Cartiere riguardano ampiamento e ammodernamento di impianti esistenti e sono collocati al Nord e al Centro, dove si concentra la capacità produttiva. Questi investimenti, oltre a rafforzare il settore industriale delle Cartiere rappresentano il presupposto per la crescita degli impianti di trattamento dei rifiuti cartacei.
- L’implementazione e il potenziamento degli impianti di trattamento dei rifiuti cartacei, maggiormente concentrati al Sud, sono condizioni abilitanti per la crescita della raccolta differenziata della carta e cartone in quanto aumentano le possibilità di conferimento della stessa.
- La realizzazione dei due impianti di trattamento del pulper (rifiuto della produzione del macero) diminuirà anche la quantità di rifiuto industriale finale in discarica e negli inceneritori.
“Nello specifico, si creeranno le condizioni per una maggiore offerta di macero da raccolta differenziata nazionale, che rappresenta la materia prima seconda per l’aumento della produzione di carta e cartone per imballaggio. Inoltre, la maggiore produzione di carta e cartone per imballaggio troverà spazio nel mercato italiano, intercettando la domanda domestica di carta e cartone ovvero diminuendo la dipendenza dall’estero” ha precisato Francesco Capobianco.
Si è stimato, infatti, che il potenziale di raccolta differenziata di rifiuti cartacei potrà essere aumentato di ulteriori 830 mila tonnellate, di cui 440 mila tonnellate al Sud, generando una diminuzione dello smaltimento finale in discarica, con chiari e positivi effetti ambientali nei territori.
“La potenziale crescita della raccolta differenziata dei rifiuti cartacei nelle regioni del Sud avrà effetti positivi anche per i Comuni nel quadro dell’accordo ANCI/CONAI e aprirà la strada sia al rafforzamento delle cartiere esistenti che al successivo incremento di questo tipo di impianti”, ha concluso Francesco Capobianco.
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