Roma, Mibact –Il ministero della Cultura ha annunciato che Macerata è tra le dieci finaliste da cui uscirà la Capitale italiana della cultura 2020. Una Italia-Estroversa è in cerca di una “capitale estroversa”. Magari non ancora riconosciuta come tappa immancabile di un itinerario culturale, ma inserita in una traiettoria di movimento interessante per lo scenario futuro.
La candidatura di Macerata a Capitale Italiana della Cultura per l’anno 2020, disegnata con il supporto di Nomisma, ha questo sapore: ripensare la possibilità di uno sviluppo a base culturale per un territorio locale, ma connesso in una cornice comunitaria.
Gli effetti economici attesi per la città territorio sono rilevanti anche in una logica prudenziale: un aumento del 27% dei turisti italiani, del 33% di quelli stranieri e di 28 milioni di euro di valore economico generato. Queste sono evidenze ed obiettivi dichiarati ex ante che rappresentano un innovazione di metodo nella candidatura e che il Ministero potrà accogliere e utilizzare per le future Capitali della Cultura, non numeri che “un ubriaco utilizzerebbe come lampioni per sostenersi e non per illuminarsi”.