Nuove biotecnologie e digitale, i giovani agricoltori sono aperti alle innovazioni

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Edagricole e Nomisma hanno tracciato il profilo dei giovani agricoltori italiani e  indagato, insieme a Bayer, la loro propensione all’innovazione in occasione del webinar «Verso un’agricoltura più  giovane e smart» che si è svolto il 4 febbraio.

Il 70% dei giovani agricoltori è pronto a utilizzare le Tea (Tecnologie di evoluzione assistita, la frontiera più evoluta e sostenibile delle biotecnologie applicate in agricoltura).  

Il 45% già utilizza una o più soluzioni di agricoltura digitale per migliorare la sostenibilità,  la gestione aziendale e per valorizzare la qualità delle produzioni.  

Questi sono alcuni dei dati più eclatanti emersi dall’ultima indagine dell’Osservatorio Giovani agricoltori di Edagricole, realizzata in collaborazione con Bayer. L’elaborazione di Nomisma sui dati raccolti nel  corso del 2020 svela l’identikit di una nuova generazione di imprenditori agricoli italiani  competenti, interconnessi e aperti all’innovazione.  

Dare voce agli imprenditori agricoli under 40: l’Osservatorio Giovani Agricoltori

L’Osservatorio Giovani Agricoltori è  l’iniziativa promossa da Edagricole e dalla rivista Terra e Vita che in due anni ha dato voce a 1.496 giovani conduttori di imprese agricole under 40 dando vita al gruppo Facebook  #lagricolturaègiovane che oggi conta oltre 4.000 iscritti (vagliati in base ad età e professione).  

#lagricolturaègiovane è  l’iniziativa lanciata da Edagricole assieme a Nomisma per raccontare le esperienze vincenti e le startup più dinamiche, mettere in rete idee e soluzioni, conoscere le esigenze, allestire nuove app e servizi, offrire informazione e formazione di qualità,  accrescere competenze e competitività.

I dati raccolti nel 2020 da Edagricole ed elaborati da Nomisma hanno indagato in particolar modo sulla propensione dei giovani per l’innovazione, in una survey tutta focalizzata sulle nuove  tecnologie e sulle frontiere dell’agricoltura sostenibile realizzata in collaborazione con Bayer e che  ha raccolto il parere qualificato di 458 giovani imprese

I risultati sono stati divulgati in occasione dell’evento in live streaming «Verso  un’agricoltura più giovane e smart». 

Una risorsa per gli obiettivi del Green Deal 

«I giovani agricoltori – ha affermato Lorenzo Tosi, giornalista Edagricole – dimostrano di costituire la risorsa più efficace per realizzare l’obiettivo di un’agricoltura più smart & green in linea con gli  obiettivi tracciati dall’Unione europea con il Green New Deal, le strategie “Biodiversity 2030” e  “From Farm to Fork” e con il “Next Generation Eu” (in Italia più noto come “Recovery Plan”)». 

«Dall’indagine emerge infatti come siano le nuove leve a diffondere il paradigma dell’agricoltura 4.0. E allo stesso tempo è la digital farming a innescare il necessario ricambio generazionale del  comparto primario. Una doppia evoluzione favorita dalla predisposizione all’innovazione dei nativi digitali, dalla migliore connettività e dalla disponibilità di nuovi dispositivi smart, efficaci ed intuitivi». 

L’emergenza sanitaria acutizza il problema del ricambio generazionale

«L’imprenditoria under 40 – è emerso dall’analisi di Ersilia Di Tullio, Senior project manager di  Nomisma – svolge un ruolo chiave nell’evoluzione delle imprese agricole “avanzate”. Il ricambio  generazionale è però uno dei problemi preminenti del comparto primario nazionale. Un male che si è acutizzato nell’anno dell’emergenza sanitaria da Covid19 (nel 2020 sono calate del 5,4% le aziende condotte da giovani under 35 secondo i dati MovImprese)».

Accelerare sull’innovazione 

«Ci rispecchiamo – ha commentato Marc Aupetitgendre, Country Division Head Italy e Greece di Bayer CropScience – nella visione di agricoltura che emerge dall’indagine dell’Osservatorio Giovani  Agricoltori. Le aspettative di innovazione dei giovani sono altissime sia sul fronte della digital  farming che sulla diffusione delle nuove tecnologie genetiche. Ci auguriamo che l’Unione europea, che si appresta a rivedere l’inquadramento normativo delle Tea, tenga conto di queste forti aspettative».  

Accelerare sull’innovazione è nel DNA di Bayer: «vogliamo dare – ha continuato Aupetitgendre -il  nostro fattivo contributo ad un’agricoltura che possa produrre di più e con maggiore qualità, ma con risorse limitate, nell’ottica dell’obiettivo di un’agricoltura più resiliente e sostenibile».

Le realtà premiate

Tra i numerosi giovani imprenditori che hanno dato il loro contributo al sondaggio sono emerse, da una prima selezione operata dalla giuria tecnica 12 esperienze imprenditoriali.  

Tra queste sono emerse tre menzioni speciali e la realtà vincitrice del premio 2020 “L’Agricoltura è Giovane”. Si tratta di una coppia: i fratelli Emanuele e Michele Ciucci, conduttori dell’azienda  agricola “La Valle di San Biagio” di Cacciano di Todi (PG).  

Menzioni speciali sono state attribuite anche a Gaetano Rago, della storica azienda famigliare della Piana del Sele (Sa); Sofia Michieli dell’omonima azienda di Crespino (Ro); Andrea Fantini, nuovo insediamento in provincia di Ravenna.

Le relazioni e la tavola rotonda 

La videoconferenza si è aperta con le relazioni di: Francesca Cionco (Administrator presso il  Segretariato della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo); Michele Morgante, (Professore ordinario di Genetica presso l’Università di Udine), Roberto Confalonieri, (Professore di  Agronomia presso l’Università degli Studi di Milano); Ersilia Di Tullio, (Senior project manager di  Nomisma). 

I dati emersi dall’indagine dell’Osservatorio Giovani agricoltori sono stati commentati durante la tavola rotonda che ha visto la partecipazione di: Marc Aupetitgendre (Country Division Head Italy  e Greece di Bayer Crop Science); Veronica Barbati (leader dei Giovani Agricoltori aderenti a  Coldiretti); Stefano Francia (Presidente Giovani Agricoltori associati a CIA); Francesco Mastrandrea (Presidente ANGA – Giovani Imprenditori Agricoli associati a Confagricoltura); Mario Enrico Pe’ (Presidente SIGA, Società Italiana di Genetica Agraria); Gilberto Santucci (Giornalista Edagricole e responsabile dell’azienda agricola dell’Istituto Agrario “Ciuffelli” di Todi (PG).  

Alcuni dati emersi dall’indagine dell’Osservatorio Giovani Agricoltori 

Formazione e informazione. I giovani imprenditori agricoli si informano su Internet (43%) ma consultano anche le riviste specializzate (29%) e frequentano gli eventi di settore (26%). Quasi la metà di loro (il 45%) adotta soluzioni di agricoltura 4.0 e il 19% ne utilizza più di una. Scelgono le app per gestire la contabilità (23%), le attrezzature a rateo variabile (14%), le centraline meteo e i DSS (14%).  

Obiettivi professionali. Con l’innovazione vogliono raggiungere obiettivi di sostenibilità (36%), efficienza gestionale (18%), contenimento dei costi (17%) e valorizzazione della produzione (12%).

La posizione sulle nuove biotecnologie. Dall’indagine sull’innovazione dell’Osservatorio Giovani agricoltori emerge che il 69% di loro è pronta a usare le Tea (Tecnologie di evoluzione assistita, anche chiamate Nbt, New breeding technologies, ovvero cisgenesi e genome editing) se fossero  ammesse in Italia. Lo farebbero prevalentemente con l’obiettivo di migliorare la resistenza a malattie e parassiti (57%) e secondariamente per migliorare la produttività (14%).  

Le aspettative sulla digital farming. Il rapporto tra i giovani agricoltori e la frontiera dell’innovazione 4.0 è molto stretto. Il 45% utilizza almeno un’applicazione. Nella maggioranza dei casi (23%) si tratta di app per la gestione contabile o della produzione/trasformazione. Il 14% ricorre ad attrezzature a rateo variabile e trattrici Gps; il 14% a Dss e centraline meteo aziendali. 

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