Confimi Sanità presenta al Ministero e ai parlamentari la proprio proposta di revisione del Nomenclatore tariffario frutto di uno studio prodotto in collaborazione con Nomisma

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  • Ausili e protesi complessi non possono essere acquistati dal SSN tramite una qualsiasi gara. I pazienti e le loro patologie sono tutt’altro che generiche.

Bologna, 13 febbraio 2024 – Parte da un assunto forte – e dall’entrata in vigore alle porte dei Nuovi LEA e del relativo Nomenclatore Tariffario il prossimo 1° aprile – la considerazione che ha portato Confimi Industria Sanità a chiedere il supporto di Nomisma in uno studio di comparazione della situazione attuale che ha consentito di presentare una propria proposta di revisione.

Entrando nel concreto: ci sono circa 3 milioni i pazienti che necessitano di assistenza protesica, ausili e prodotti forniti dal Sistema Sanitario Nazionale. I dispositivi forniti rientrano nel Nomenclatore tariffario, uno strumento dei LEALivelli Essenziali di Assistenza – che si traduce in un elenco in cui sono registrate le varie categorie di prodotti erogabili, ciascuno completo di una descrizione della funzione, del prezzo e delle indicazioni di manutenzione.

Un modello che ha l’ambizione si essere aggiornato ogni 3 anni e che invece è fermo al 1999 e solo in parte aggiornato nel 2017. Questo ritardo nell’aggiornamento si traduce in una inclusione solo parziale di nuovi dispositivi coerenti con le tecnologie attuali e nell’aumento della complessità di fornitura e manutenzione di dispositivi personalizzabili in relazione alle esigenze del paziente. Un altro elemento che accende alcuni allarmi si trova nello stralcio di una serie di dispositivi che, per complessità e ridotto numero, non potevano essere messi a gara, come nel caso dei presidi per le patologie ortopedico-pediatriche.

Confimi Industria Sanità e numerose altre associazioni medico-scientifiche e dei pazienti hanno dialogato con il Ministero in questi anni, il dialogo ha portato alla presa in carico della revisione. Purtroppo, si tratta di una revisione parziale”.

La casa delle imprese manifatturiere italiane del dispositivo medico non si è di certo arresa: per riuscire a dare concretezza a un documento fondamentale per la sanità, la verticale di Confimi Industria ha attivato un progetto di ricerca con Nomisma dal quale partire per rielaborare completamente il Nomenclatore tariffario.

Un documento concepito da chi opera tutti i giorni sul campo e lo fa in collaborazione con i vari specialisti” – spiega Massimo Pulin, Presidente di Confimi Sanità e, parlando della collaborazione con Nomisma, aggiunge “Siamo arrivati a confezionare una proposta di revisione che risponde a requisiti di obiettività, concretezza, appropriatezza”.

Da una comparazione con altri sistemi sanitari nazionali è emersa come vincente, anche in termini di trasparenza, la tariffa stabilita a livello centrale per tutti quei dispositivi, anche di serie, ma che necessitano di un adattamento da parte di un tecnico o di uno specialista. Il sistema presentato vuole andare nella direzione di un sistema di codici identificativi semplificati e univoci, così da ridurre le potenziali zone grigie” – aggiunge Roberta Gabrielli, Head of Marketing e Business Processes di Nomisma.

In conclusione, “Escludere i prodotti per bisogni molto complessi perché non possono essere inseriti in una gara pubblica, modalità che consente l’acquisto di un gran numero di prodotti, è una scelta dannosa e non risolutiva – spiega Pulin che entra nel merito della proposta di Confimi -. Il nostro nomenclatore, invece, seguendo le indicazioni di spesa del Ministero della Salute, inserisce e comprende tutti gli ausili più adatti da allestire ad personam”.
La proposta di Confimi Sanità, infatti, mira a consentire al cittadino-paziente “di ricevere le cure più adeguate nei giusti tempi e alle PMI di rispondere alle più regolari dinamiche aziendali, consentendo loro di continuare a investire in ricerca e sviluppo, a tutela del made in Italy”.

Venendo di nuovo all’emergenza, il numero uno di Confimi Sanità ricorda “Il SSN e i suoi pazienti non possono permettersi di attendere a lungo. Il 1 aprile, assieme all’entrata in vigore di questa prima parziale e deludente revisione, sia subito avviata la Commissione per l’aggiornamento dei LEA affinché lavori a una proposta di Nomenclatore attuale, appropriato e finalizzato alla cura del paziente. Confimi Sanità è già pronta con una proposta organica e certificata, siamo già a disposizione”. Massimo Pulin chiude con un monito “Aggiornare annualmente le prestazioni è un dovere verso tutti gli attori del panorama sanitario italiano”.

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