Il Gioco d’azzardo in Italia secondo l’Osservatorio Nomisma

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Nel 2020 il 42% dei ragazzi tra i 14 e i 19 anni ha fatto giochi d’azzardo/di fortuna, sviluppando nel 9% dei casi pratiche di gioco problematiche, con ripercussioni negative sulla sfera socio-emotiva e relazionale. È stato invece il 25% degli over 65 a giocare d’azzardo negli ultimi 12 mesi.

Sono questi alcuni dati emersi dall’Osservatorio Gioco d’azzardo 2021, realizzato da Nomisma in collaborazione con BPER Banca e presentato a Bergamo in occasione dell’evento “Dall’analisi dei dati alle azioni concrete per il territorio”; all’incontro hanno partecipato Vittorio Stefano Kuhn, Chief Business Officer Lombardia BPER Banca, Luca Biffi, Responsabile UOS Prevenzione delle Dipendenze Dipartimento Igiene e Prevenzione Sanitaria ATS DI Bergamo, Silvia Zucconi, Responsabile Market Intelligence Nomisma e Giovanna Zacchi, Responsabile ESG Strategy BPER Banca.

L’Osservatorio di Nomisma, dopo aver raccolto i numeri chiave del fenomeno nel suo complesso, si è focalizzato su due target di età: i giovani fra i 14 e i 19 anni e gli over 65 anni (la cosiddetta Silver Age). La fotografia evidenzia la diffusione del gioco d’azzardo in Italia e suggerisce l’importanza di un monitoraggio costante del fenomeno per definire azioni efficaci e concrete di prevenzione e sensibilizzazione.

Il gioco d’azzardo in Italia: quanto, dove e a cosa si gioca

Nel 2020 il volume complessivo di gioco ha raggiunto gli 88,38 miliardi di euro, il 17,3% in meno rispetto al 2018. Una cifra che corrisponde al reddito medio mensile di 51,1 milioni di italiani e all’acquisto di quasi 100 milioni di iPhone. Le vincite ammontano a 75,36 miliardi di euro, con una perdita netta di 13,02 mld.

I giochi di carte o abilità rappresentano la principale fonte della raccolta da gioco (37,5 mrd), seguiti da newslot e vlt (18,97 mrd), scommesse a base sportiva/ippica (11,34 mrd), lotterie e gratta e vinci (8,17 mrd), lotto (6,41 mrd), scommesse virtuali e betting exchange (3,81 mrd), giochi numerici a totalizzatore (1,26 mrd) e, infine, Bingo (0,92 mrd).

Nell’anno della pandemia è aumentata di 27 punti percentuali la quota attribuibile ai giochi a distanza, che ha superato la “rete fisica”: 56% contro 44%. 

La Lombardia è la regione dove si è registrata la raccolta da “rete fisica” maggiore (7.204 miliardi euro su 39,1 mrd) seguita dalla Campania (4.349), dal Lazio (3.902) e dall’Emilia Romagna (3.058).

In Italia l’importo medio delle giocate è di 31,6 euro per gli uomini e 22,9 euro per le donne: per entrambi, la fascia di età che spende di più è quella fra i 25 e i 34 anni.

La Gen Zeta e il Gioco d’azzardo

L’Osservatorio Gioco d’Azzardo di Nomisma – da anni attento alle abitudini e all’approccio al gioco d’azzardo dei più giovani – ha dedicato un approfondimento alla GenZ (ragazzi di età compresa fra i 14 e i 19 anni), rilevando numeri e dati meritevoli di riflessioni.

L’Osservatorio mostra come negli ultimi 12 mesi è stato il 42% dei giovani tra i 14 e i 19 anni a fare giochi d’azzardo di fortuna – contro il 48% del 2018 e il 54% del 2014.

Nel segmento degli under 19 la curiosità (per il 39% degli intervistati) e il divertimento (per il 36%) sono le leve principali che spingono i giovani a giocare, mentre il bisogno di denaro e la convinzione di vincere facilmente sono motivazioni d’ingresso rispettivamente per il 18% e il 12% della GenZ. Altri ragazzi, invece, hanno giocato d’azzardo perché il gioco è una pratica presente nella sfera familiare (17%) o amicale (12%).

I comportamenti di gioco dei ragazzi: frequenza, modalità e spesa media

Negli ultimi dodici mesi il 5% dei giovani ha giocato almeno una volta a settimana o tutti i giorni o quasi (frequent player), mentre il 5% lo ha fatto con cadenza mensile e il 32% ancora più raramente.

Complici la pandemia e le limitazioni agli spostamenti imposte dallo scenario Covid e una maggiore propensione al digitale, l’online è oggi il canale di gioco prevalente per 1 player su 3 (31%), con il picco delle scommesse sportive online, praticate dal 42% dei soggetti (al secondo posto il poker online con il 24% e il casinò online con il 21%). In presenza, invece, il gioco più diffuso fra la Gen Zeta è il Gratta & Vinci, con il 56% delle preferenze, seguito dalle scommesse sportive in agenzia (22%).

Per l’88% dei giocatori under 19 la spesa media settimanale destinata ai giochi è inferiore ai 5 euro. Ad influenzare le dinamiche di gioco è soprattutto la percezione della perdita economica: il 45% dei giocatori, infatti, teme di avere un saldo negativo; il 28% gioca con l’obiettivo di recuperare i soldi persi, pericolosa attitudine che rappresenta uno dei principali drivers verso il gioco patologico.

Quando il gioco diventa problematico: i campanelli d’allarme, il ruolo della pandemia e le ripercussioni post Covid-19 per gli under 19

Dallo studio di Nomisma emerge che il 9% dei giocatori ha sviluppato nell’ultimo anno attitudini al gioco problematiche, nelle quali si ravvisano sintomi in grado di generare effetti negativi sia sulla sfera psico-emotiva (ansia, agitazione, perdita di controllo) che su quella delle relazioni (famiglia, amici, scuola). In più, l’11% dei giovani che hanno giocato negli ultimi 12 mesi è considerato un giocatore “a rischio”.

Qual è dunque l’identikit del “giocatore problematico“? É maschio, maggiorenne, frequenta istituti tecnici o professionali con rendimento scolastico insufficiente, residente al Sud, con familiari o amici anch’essi giocatori.

Un supporto importante nella lettura dei dati dell’Osservatorio viene fornito dal nuovo scenario sociale determinato dalla pandemia. Il 65% dei giovani ha registrato un peggioramento dell’umore; addirittura il 44% degli under 19 ha sperimentato ansia, tensioni e difficoltà psicologiche.

Silver Age: abitudini di gioco e identikit del giocatore over 65

Da quest’anno l’Osservatorio Nomisma sul Gioco d’Azzardo si è arricchito di un nuovo approfondimento, dedicato alle attitudini di gioco della Silver Age. Nel corso del 2020 è stato il 25% degli over 65 a fare giochi d’azzardo o di fortuna, il 16% con una frequenza almeno mensile. Il gioco risulta inoltre un’abitudine consolidata da oltre 10 anni per 6 giocatori su 10, mentre il 5% ha iniziato a giocare negli ultimi 12 mesi.

La Silver Age gioca soprattutto per divertirsi/distrarsi dai problemi (35%) o per curiosità/passatempo (29%).

Gli over 65 prediligono giocare in luoghi fisici – come le tabaccherie, le sale bingo, i bar, le agenzie di scommesse – mentre solo il 3% degli anziani gioca online (computer, telefono, tablet). Quella del gioco d’azzardo è una pratica che interessa più gli uomini (31%) delle donne (21%), e la popolazione residente al sud/nelle isole (28%) o nel nord/ovest (25%).

Il gioco offline più praticato è il Gratta & Vinci (17%), seguito dai giochi numerici a totalizzatore (14%) e dal Lotto (13%). Online, invece, anche gli over 65 preferiscono le scommesse sportive (3%).

Il 13% dei giocatori over 65 spende più di 10 euro a settimana per giochi d’azzardo/di fortuna, ma il 42% non supera i 3 euro.

8 giocatori su 10 condividono con i propri familiari giochi e denaro giocato. Il 21% tende invece a dare informazioni parziali o a non raccontare nulla dei giochi fatti.

Le situazioni problematiche di gioco per la Silver Age

Tra i player della Silver Age, è il 12% ad aver sviluppato un approccio problematico al gioco. Mentre il 5% del target è considerato “a rischio”.

L’Osservatorio di Nomisma mette inoltre in evidenza aspetti “sentinella” di possibili situazioni problematiche legate alle pratiche di gioco degli over65. Il 13% dei player dichiara di aver giocato col proposito di recuperare soldi persi e il 10% di sentirsi di colpa per aver giocato mentre l’1% ha chiesto prestiti o venduto qualcosa per aver i soldi da giocare.

“Monitorare il gioco d’azzardo è fondamentale per prevenire i comportamenti problematici”

L’Osservatorio Nomisma sul gioco d’azzardo, come abbiamo visto, monitora i comportamenti e l’approccio al gioco d’azzardo di due target sensibili della popolazione italiana quali la Generazione Zeta (14-19 anni) e la Silver Age (over 65 anni). “Nei giovani, fra i fattori che influenzano la propensione al gioco non c’è solo il profilo socio-demografico (genere, area geografica di residenza, tipo di scuola frequentata), ma anche le caratteristiche del contesto familiare e del gruppo dei pari frequentato, così come il rendimento scolastico” – dichiara Silvia Zucconi, Responsabile Market Intelligence Nomisma.

Si tratta spesso di un’abitudine occasionale o un divertimento che talvolta ha preoccupanti implicazioni negative sulla vita quotidiana e sulle relazioni familiari. “Il 48% dei giovani giocatori ha nascosto o ridimensionato le proprie abitudini di gioco ai genitori e il 9% dei giocatori ha un approccio problematico al gioco, con comportamenti negativi che incidono sulla sfera psicofisica. Situazioni allarmanti da monitorare con grande attenzione poiché potrebbero evolvere in forme patologiche, soprattutto in un periodo complesso come quello attuale dove il 44% dei ragazzi dichiara di aver sperimentato situazioni di ansia, tensioni o difficoltà psicologiche”.

Come abbiamo visto, nella Silver Age la propensione al gioco è più bassa: è il 25% degli over 65 anni che dichiara di giocare d’azzardo, con una quota importante di chi gioca tutti i giorni (3%) o almeno una volta alla settimana (8%). “Ma anche in questo target più che la frequenza va monitorato l’approccio: il 13% dei giocatori anziani torna a giocare d’azzardo per recuperare il denaro perso, il 10% si sente in colpa per il modo di giocare, il 5% pensa di avere un problema con il gioco d’azzardo. Anche in questo caso lo screening fatto tramite l’indicatore internazionale CPGI evidenzia una quota ampia di anziani (12%) con approccio problematico al gioco” – conclude Silvia Zucconi.

Gli Osservatori Nomisma, un patrimonio informativo dalle molteplici finalità 

Grazie al prezioso patrimonio informativo raccolto dall’Osservatorio, Nomisma con il supporto di BPER si pone due obiettivi:

  • mettere a disposizione di istituzioni, operatori economici e opinione pubblica numeri e metodi per valutare i comportamenti di gioco e l’incidenza del gioco problematico;
  • garantire una maggior informazione per sostenere azioni di policy in logica di prevenzione e di creazione di consapevolezza.

Si tratta di due esempi fra le molteplici finalità che offrono gli Osservatori ad hoc di Nomisma, strumenti privilegiati per decifrare il presente e individuare le migliori strategie per aziende ed enti pubblici.

Per informazioni: osservatori@nomisma.it

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