Immobiliare: mercato del pregio in tenuta, con Milano e Roma che trainano il settore

Pubblicato il Market Report Milano – Roma relativo al secondo semestre 2023, realizzato da Engel & Völkers in collaborazione e con il supporto scientifico di Nomisma.

Milano/Roma, 6 marzo 2024 – Nel secondo semestre del 2023, il mercato immobiliare del pregio a Milano ha continuato a tenere, nonostante la generale contrazione delle compravendite, che ha avuto impatti minimi o nulli sui prezzi per la forte rigidità dell’offerta. Anche il mercato della Capitale è stato caratterizzato da prezzi mediamente stabili e tempi di vendita intorno a 4-6 mesi, ad eccezione degli immobili di prestigio con particolari caratteristiche, premiati dal mercato.

È quanto emerge dal Market Report Milano/Roma relativo al secondo semestre 2023, realizzato da Engel & Völkers in collaborazione e con il supporto scientifico di Nomisma.

Secondo l’indagine, a Milano l’interesse della domanda si rivolge alle zone del centro per gli acquirenti più giovani e per gli investitori che guardano al turismo, mentre le famiglie continuano a preferire zone più decentrate con buoni servizi e collegamenti.

Per quanto riguarda il centro storico, il secondo semestre del 2023 è stato caratterizzato da una stazionarietà dei prezzi medi delle proprietà di pregio ristrutturate al nuovo. Le quotazioni top hanno raggiunto i 24.000 EUR/mq nel Quadrilatero e i 21.000 EUR/mq a Brera e nella zona Castello-Foro Buonaparte. Stabili anche i valori massimi di San Babila e Cordusio, tra i 18.000 e i 19.000 EUR/mq. I prezzi medi nella zona ovest variano invece tra 4.200 e 6.500 EUR/mq di Gambara-Bande Nere e San Siro e i circa 10.000 EUR/mq di Sempione-Arco della Pace-Chinatown e Vercelli-Washington. Fuori range, invece, le quotazioni di City Life: 8.000-15.000 EUR/mq. I prezzi medi della zona est risultano in crescita a Porta Venezia e Indipendenza-Cinque Giornate-XXII Marzo. Qui i valori di compravendita oscillano tra 4.500 e 9.600 EUR/mq. Nell’area nord crescono le quotazioni di Porta Nuova-XXV Aprile e Garibaldi-Moscova-Arena che sfiorano, rispettivamente i 19.800 e i 13.000 EUR/mq. Infine, nella zona sud le quotazioni variano tra 6.500 EUR/mq di Medaglie d’Oro-Lodi e gli 11.000 EUR/mq di Porta Romana-Crocetta-Quadronno.

Nel secondo semestre 2023, il mercato romano della compravendita ha registrato domanda e offerta nel complesso stazionarie, con prezzi medi e numero di compravendite stabili, fatta eccezione del centro storico in cui si è riscontrato un incremento degli immobili transati. Nel dettaglio, Trastevere e Testaccio si confermano zone molto vivaci, a cui si aggiungono Esquilino, Celio, Campo Marzio, Borgo, Parione, Monteverde Vecchio, con una ripresa della zona Aventino con tagli adatti a coppie giovani e a uso ricettivo. La domanda si focalizza prevalentemente sui trilocali e bilocali. La domanda estera, stabile, è prevalentemente di origine nordeuropea e mostra maggiore interesse verso gli immobili localizzati in zone centrali di prestigio. Nel centro storico, per le abitazioni ristrutturate, le quotazioni vanno da 3.000 EUR/mq a 10.000 EUR/mq per i quartieri più esclusivi. Nella zona Prati-Vaticano il range dei prezzi medi si conferma compreso tra 4.200 e 7.000 EUR/mq per le abitazioni ristrutturate al nuovo. Nella zona nord, i prezzi medi presentano trend stazionari su base semestrale, ad eccezione di Talenti-Monte Sacro che registra una flessione. Qui le quotazioni variano da 2.700 a 7.000 EUR/mq. Mentre nell’area ovest, i valori di compravendita restano compresi nel range 2.700-4.100 EUR/mq per le proprietà nuove o ristrutturate al nuovo e nel range 2.300-3.600 EUR/mq per quelle da ristrutturare. Infine, nella zona sud, all’Eur e al Torrino acquistano valore le proprietà nuove, mentre calano i prezzi medi di quelle da ristrutturare. I valori medi vanno dai 2.400 EUR/mq della zona Laurentino ai 4.800 EUR/mq di San Giovanni-Appio Latino e EUR per gli immobili nuovi o ristrutturati al nuovo.

“Il mercato di pregio delle due maggiori città italiane ha risentito solo in parte della congiuntura immobiliare nazionale frenata da alcuni semestri dalle onerose condizioni di accesso al credito, a cui la domanda ha reagito con attendismo facendo diminuire le compravendite del 15,5% a Roma e del 16,8% a Milano nei primi tre trimestri dell’anno. Tale contesto macroeconomico ha impattato anche sul mercato prime per la quota di domanda dipendente da credito, ma in minima parte sul segmento di lusso, svincolato dalle dinamiche creditizie” – ha commentato Luca Dondi, Amministratore Delegato di Nomisma.

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