L’evoluzione digitale al servizio del mercato dei crediti NPE

In occasione della presentazione del 3° Rapporto sul Mercato Immobiliare 2021 di Nomisma, Marco Leone, Senior Advisor Nomisma, ha presentato MATCHNPE, la piattaforma nata per favorire la compravendita dei crediti non performing (NPE, acronimo di Non Performing Exposures), agevolando l’incontro tra la domanda degli investitori e l’offerta di banche e fondi. 

Quello dei crediti deteriorati è un tema che interessa il settore immobiliare da molti anni. Per questo abbiamo deciso di realizzare un’iniziativa che favorisse l’approccio al mercato da parte di chi ha immobili e crediti deteriorati, creando una piattaforma di caratterizzazione e valorizzazione, insieme ai nostri partner QBT Sagl e Hrm Group” – ha spiegato Luca Dondi, Amministratore Delegato di Nomisma. 

Come visto in un precedente articolo, infatti, la compravendita dei crediti deteriorati (NPL) o in sofferenza (UTP) è un mercato in ascesa, che necessita oggi più che mai del coinvolgimento di operatori professionali e dell’utilizzo di efficienti strumenti digitali per facilitare le operazioni nella massima trasparenza. 

Grazie al contributo di Marco Leone, approfondiamo ora i tre punti emersi durante la presentazione del Rapporto sul Mercato Immobiliare:

  • il contesto di mercato dei crediti NPE in Italia;
  • il processo di digitalizzazione all’interno di questo mercato; 
  • e, infine, le peculiarità della piattaforma MATCHNPE.

Il mercato dei NPE in Italia: uno stock del valore di 330 miliardi di euro

Il mercato attuale dei crediti deteriorati in Italia è un tema di rilevanza nazionale, presente sui principali organi di stampa e dunque sotto gli occhi di tutti soprattutto in virtù del volume che lo stock ha raggiunto. Si può parlare, infatti, di circa 330 miliardi di NPE, così ripartiti: 250 mld di NPL e 80 mld di UTP, di cui il 75% di crediti verso le aziende e per il 70% garantiti da immobili.

Numeri destinati a crescere: secondo diversi osservatori si prevede, entro il 2022, un ulteriore incremento dello stock di NPE fino a raggiungere i 440 miliardi euro – ha evidenziato Marco Leone

Negli ultimi quattro anni abbiamo assistito a uno svuotamento progressivo dello stock presente nel sistema bancario mentre, nello stesso periodo, si è verificato l’ampliamento dello stock di questi stessi crediti NPE nelle tasche degli investitori che hanno a loro volta acquistato dalle banche (spesso assistiti con garanzie statali “GACS”). “Ma di fatto gli NPE sono ancora lì, si sono spostati di tavolo, ma restano ancora un problema da affrontare per riportare in bonis le posizioni (ed evitare esborsi da parte dello Stato).”

Passando dallo stock alle compravendite di NPE, il mercato ha registrato nel 2020 un volume di circa 47 miliardi di euro (38 mld per gli NPL e 9 ml per gli UTP), con il 50% dei crediti garantiti da immobili; cresciuti nel 2021 fino a 52 miliardi di euro, ancora una volta con una preponderanza di crediti verso le aziende (80%) e di crediti garantiti da immobili (50%). “Parliamo di transazioni che riguardano sia il mercato primario, in cui di solito è la banca il soggetto che vende, sia il cosiddetto mercato secondario, ovvero l’investitore che vende a sua volta con pacchetti di crediti o single name in una fase successiva”. 

Il mercato primario e le cartolarizzazioni a Garanzia dello Stato

Una strategia di vendita nel mercato primario che le banche hanno adottato negli ultimi tempi è rappresentata dalle cartolarizzazioni, in particolare quelle garantite dello Stato (GACS) sui titoli senior, ovvero con un rischio più elevato. Dal 2016 ben 85 miliardi di euro sono usciti dalle banche e sono entrati nel mercato finanziario attraverso i titoli delle cartolarizzazioni garantite dallo Stato. “Pur registrando un flusso importante, perché la Garanzia dello Stato è un driver fondamentale a sostegno di questo mercato, riscontriamo dei segnali di preoccupazione osservando le performance di recupero dei veicoli di cartolarizzazione. L’agenzia Scope Ratings, infatti, evidenzia come ben 17 operazioni su 26 svolte negli ultimi tre anni tramite GACS hanno registrato performance peggiori rispetto ai business plan, accumulando una serie di ritardi ulteriori” – ha ricordato Marco Leone.

Le transazioni sul mercato secondario

Il mercato secondario ha fatturato nel 2021 circa 12 miliardi di euro, ovvero un terzo di tutte le cessioni di NPL registrate nell’anno. “Si tratta di una quota rilevante che ci permette di sottolineare l’importanza del mercato secondario per svuotare, in parte, i veicoli di cartolarizzazione e in parte i fondi che hanno comprato dalle banche sul mercato primario. Un elemento indispensabile di fluidificazione del mercato che occorre perseguire, anche attraverso la digitalizzazione dei processi”.

La digitalizzazione nel mercato NPE e gli attori coinvolti

Anche nel mercato NPE il digitale gioca oggi un ruolo molto rilevante, in quanto possono emergere opportunità di modernizzazione in molti segmenti del processo. Per comprendere le potenzialità di questi strumenti innovativi, occorre innanzitutto ricordare quali sono gli attori principali coinvolti in questo settore. 

Sul mercato primario abbiamo la banca cedente, che ha una serie di crediti NPL o UTP che vende agli investitori; questi investitori possono essere fondi o veicoli di cartolarizzazione (spesso con la garanzia dello Stato sui titoli senior). 

A livello di sistema, questo flusso di mercato primario e successivamente secondario è gestito da una serie di operatori specialistici: 

  • gli special servicer, indipendenti e non; 
  • gli advisor in ambito legale (due diligence), finanziario (business plan) e valutatore real estate), che assistono nelle operazioni di acquisto e vendita;
  • le società di rating e i master servicer. 

In questo quadro complessivo, tutte le parti del processo possono beneficiare della modernizzazione indotta dalla digitalizzazione. “In particolare, sul mercato secondario molti professionisti, tra cui intermediari finanziari, società di recupero crediti, commercialisti, avvocati e notai, potrebbero beneficiare di nuovi strumenti digitali per affermarsi con decisione nel ruolo di un trait d’union fra players istituzionali ed investitori professionali”. 

Entrando nel merito della digitalizzazione, tutti i principali processi di acquisizione, gestione e vendita dei NPE possono essere rinnovati grazie alle nuove tecnologie digitali interessate, che si riassumono in tre macro categorie: 

  • proptech, ovvero innovazioni tecnologiche e digitali inerenti il mercato immobiliare;
  • fintech, quindi servizi/prodotti in ambito finanziario, gestiti con soluzioni tecnologiche;
  • Legaltech, soluzioni tecnologiche che innovano sotto il profilo dell’organizzazione e della gestione delle procedure legali.  

La piattaforma MatchNPE: un marketplace digitale con processi lineari e investor friendly

Tutte le componenti sopra citate sono presenti all’interno di MatchNPE, un progetto che ha l’obiettivo di promuovere una piattaforma digitale per la compravendita di NPE che agevoli l’incontro fra domanda e offerta, fra investitori, da una parte, e istituti bancari e fondi, dall’altra. “Mettendo insieme in un unico marketplace digitale chi offre, normalmente banche e fondi d’investimento, e chi compra, quindi investitori professionali e istituzionali, in una logica investor friendy, ovvero per agevolare questo incontro, con dei processi molto lineari, gestendo la complessità di un prodotto, l’NPE, che ha molte sfaccettature”.

MatchNPE si rivolge a una pluralità di attori che possono essere interessati a comprare, gestire o vendere NPL e/o UTP, quali:

  • Banche e istituti di credito;
  • Società di Gestione del Risparmio (SGR);
  • Fondi di investimento italiani ed esteri;
  • Special Servicer;
  • Intermediari finanziari che operano nel campo dei crediti non performing;
  • Advisor di varia tipologia (economico-finanziaria, legale, fiscale, inclusi singoli professionisti come avvocati, commercialisti, notai).

I servizi accessori della piattaforma possono essere scalabili, scelti in relazione alle scelte degli acquirenti o dei venditori e riguardano un miglioramento del dato, un aspetto fondamentale per vendere, e un affinamento delle valutazioni. Nella fase di gara, inoltre, subentrano tutta una serie di ulteriori elementi che permettono di automatizzare la fase di analisi e la fase di scouting, e poi agevolano l’operatore a concentrare il tempo disponibile sui passaggi essenziali fino ad arrivare a un eventuale assegnazione del prodotto, con una negoziazione e finalizzazione del contratto che viene vestito su misura. 

La contrattualistica prevista è anche questa molto lineare, ed è basata su un vincolo di esclusiva per il venditore, mentre l’acquirente conserva una libertà di muoversi all’interno della piattaforma per analizzare il suo prodotto preferito.

Noi pensiamo di aver creato in questo progetto un mix ideale di competenze dove, da un lato, Nomisma ha inserito le sue capacità di analisi e di ricerca nei vari settori dell’economia reale, e dall’altro due partner tecnologici come QBT Sagl e Hrm Group garantiscono rispettivamente elevate competenze nello sviluppo di algoritmi di analisi specifiche degli NPE e grande esperienza nella progettazione di sistemi digitali complessi” – ha concluso Marco Leone. 

Per approfondire le potenzialità della piattaforma MATCHNPE

MatchNPE rientra tra i servizi ed i prodotti promossi da “Nomisma Digital”, il pacchetto di servizi digitali per la trasformazione delle imprese, proposto da Nomisma: rispetto agli altri player presenti sul mercato, è un’infrastruttura indipendente, scalabile e flessibile, che consente grazie ai suoi servizi e alla semplificazione dei processi di valorizzare non soltanto gli NPL’s ma anche le inadempienze probabili (UTP).

Per conoscere tutte le funzionalità di questa piattaforma e ottenere una consulenza qualificata, è possibile visitare il sito www.matchnpe.com e registrarsi alla piattaforma.

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